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Società di Psicoanalisi Interpersonale e GruppoAnalisi

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Riflessi 19

Il disordine naturale delle cose

di Claudia Radice

La situazione drammatica e surreale che stiamo vivendo, in cui si inverte in maniera forzata l’ordine apparentemente reale delle cose, ci spinge o almeno dovrebbe ad una riflessione attenta e profonda di come spesso noi navighiamo, sopravviviamo, ci incastriamo nel DISORDINE. La nostra vita frenetica e disordinata è così apparentemente perfetta ed ordinata che inevitabilmente lo STARE è impensabile, improponibile, incalcolabile. Poi arriva così d’improvviso il 10 marzo 2020, il lockdown coronavirus che trasforma la nostra esistenza e ci costringe a riorganizzare la vita, forzando la mano giorno dopo giorno, costringendoci a fermare le nostre corse e facendo emergere a poco a poco l’incapacità anche di riposare. E così riorganizziamo le nostre giornate a partire dal lavoro in smart working, dal dividersi i compiti in casa, stare coi propri bambini, fare la spesa, cucinare, fare sport, e chi più ne ha più ne metta. E per un po’ le nostre giornate in clausura forzata sono state forse più piene di cose da fare che in tempi normali. Ma oggi siamo al 25 aprile, 47° giorno di quarantena e fuori il tempo è meraviglioso ma ci manca il respiro. Siamo stanchi di STARE perché noi amiamo il DISORDINE NATURALE DELLE COSE e a mettere ordine non può essere un VIRUS. Non lo possiamo accettare. Eppure sembra che dobbiamo rassegnarci, o almeno così velatamente ci lasciano intendere: “la nostra vita non sarà più la stessa”. Non sono certa che quanto stiamo vivendo ci permetterà realmente di cambiare mentalità a meno che non avvenga in noi un passaggio fondamentale che consiste nel sovvertire completamente e mettere mano al nostro DISORDINE INTERIORE e finalmente iniziare a dare priorità a ciò che ci fa star bene; è necessario svuotare i nostri zaini strapieni di cose inutili, riordinare i diamanti dell’anima e rimettere a posto i pezzi del puzzle della nostra vita. Tutto questo è un processo lento a cui dobbiamo abituarci. Il cambiamento ci impone di fermare la corsa e di alleggerirci. Quindi oltre a cercare di capirci qualcosa prendiamoci tutto il tempo necessario perché alla fine non c’è alcuna fretta, la quarantena terminerà, il nostro processo di cambiamento è un continuo DIVENIRE.